Tuttavia, dalla totale indipendenza nella gestione di un'azienda derivano molte responsabilità: gli imprenditori devono infatti affrontare ogni sfida da soli, sia essa finanziaria, operativa o strategica. L'assenza di un modello prestabilito può rendere inoltre molto difficile il processo di ricerca e fidelizzazione di nuovi clienti e l’instaurazione di relazioni durature con partner e fornitori. Chi sceglie di aprire un’attività in proprio, quindi, a differenza del franchisee (chi sottoscrive un contratto di franchising) dovrà farsi carico di tutti gli investimenti iniziali, spesso molto elevati, richiesti per l’apertura di un’impresa. Inoltre, l’assenza di un brand già affermato rende necessaria l’adozione di ingenti investimenti in campagne di marketing e comunicazione, indispensabili per rendere riconoscibile la propria brand identity e trasmettere fiducia ai potenziali clienti.
Non sorprende, quindi, l'elevato tasso di fallimento delle nuove aziende: secondo quanto riporta uno studio del Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti, circa una startup su cinque fallisce nel primo anno di attività. Inoltre, secondo la Small Business Administration, l'agenzia statunitense per le piccole imprese, tra le principali ragioni del fallimento di una nuova impresa rientrano: la mancanza di denaro, l'adozione di strategie di marketing non efficaci e l’assenza del know how necessario a sviluppare il proprio business.
Se si opta per un’attività in franchising, invece, si potrà promuovere la nuova azienda sfruttando la forza di un brand già affermato sul mercato. La limitazione dell’autonomia decisionale viene infatti ampiamente compensata dalla possibilità di gestire l’impresa con più semplicità: l’imprenditore potrà concentrarsi sullo sviluppo del business anche senza avere un’esperienza decennale nel settore. A fronte di una fee d’ingresso e di un eventuale percentuale sul fatturato, il franchisee potrà beneficiare di una considerevole riduzione del rischio d’impresa: è un esempio la diminuzione dei costi da sostenere per l’avvio delle campagne pubblicitarie e l'acquisto di attrezzature e arredi, che saranno assorbiti dal franchisor.
L’imprenditore che decide di avviare un'attività in franchising, inoltre, potrà sfruttare gli accordi commerciali già avviati dal brand con partner e fornitori, che permetteranno di dare un impulso alla crescita dell’impresa. Questo modello di business rappresenta inoltre la soluzione ideale per chi intende espandersi in nuovi mercati internazionali riducendo al minimo gli investimenti iniziali: il brand mette generalmente a disposizione le competenze e le collaborazioni con i partner locali necessari per affermarsi in un determinato paese riducendo al minimo i rischi. Infine, chi sceglie questa soluzione potrà dialogare con più credibilità con gli istituti di credito, ottenendo con più facilità i fondi necessari all'avvio dell’attività: le banche, infatti, valutano positivamente la presenza di un minor rischio di impresa e di un marchio già consolidato che utilizza un modello operativo collaudato.
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