Secondo una ricerca condotta da Alibaba Group in partnership con YouGov poco più della metà delle piccole e medie imprese dell’Unione Europea esporta i propri prodotti verso altri Paesi dell’UE, di queste circa il 54% riconosce all’export digitale un ruolo fondamentale per la crescita in un mercato che si rivela sempre più competitivo. La trasformazione digitale investe oggi tutti gli ambiti, offrendo indiscutibili vantaggi alle aziende che operano nel settore della logistica e delle spedizioni, dove una corretta pianificazione è sempre più necessaria per ottenere risultati da un’attività di export digitale.
Nel B2C così come in ambito B2B diventa fondamentale l’impiego delle tecnologie digitali nei diversi processi aziendali per ottenere un impatto positivo sulle performance e migliorare la gestione delle spedizioni internazionali. Ma quali sono i principali strumenti digitali da utilizzare per vendere all’estero?
E-commerce e sito multilingua. Il primo degli strumenti digitali per vendere online all’estero rimane un e-commerce (o una piattaforma) multilingua: indispensabile sarà non soltanto concentrarsi su traduzioni di qualità, ma soprattutto prevedere un adattamento complessivo del sito in grado di rispecchiare la cultura, i valori e l’identità dei Paesi di destinazione, a partire dai formati più comuni, ma anche da un punto di vista del design, dei sistemi di scrittura e infine il contenuto.
Nonostante i dati incoraggianti, sono ancora tante le piccole e medie imprese che non hanno un negozio online sufficientemente competitivo per vendere all’estero: secondo i dati Sace Simest fino a due anni fa la maggior parte delle aziende si concentrava sull’export offline ossia su una rete costituita per la maggior parte da importatori, distributori e spazi o punti vendita di tipo fisico.
Un sito internet professionale con contenuti ben ottimizzati consente di migliorare considerevolmente la visibilità online e aprire nuove opportunità su scala globale.
Per vendere all’estero non è comunque sufficiente contare solo su di un semplice catalogo online, ma sarà necessario gestire al meglio la propria presenza sul web in modo da rendere la propria offerta commerciale più fruibile, attrattiva e competitiva in tutte le lingue al fine di creare valore per i potenziali clienti presenti nei nuovi mercati ed evidenziare i punti di forza del proprio business.
Marketplace. Una corretta mappatura dei marketplace più diffusi nel mercato di riferimento è indispensabile per riuscire a gestire le spedizioni internazionali in modo efficace e vendere all’estero. I portali di terze parti sono un valido supporto per il B2B, indispensabili per individuare e raggiungere più facilmente il proprio target ed essere visibili a livello internazionale.
Essere presenti sulle principali piattaforme marketplace significa riuscire a sviluppare più facilmente gli scambi commerciali, entrando a far parte di una rete di business molto estesa dove comunicare e mettersi in contatto con i potenziali acquirenti diventa più facile.
Social Selling. Campagne mirate e geolocalizzate sui social media sono la scelta ottimale per creare inserzioni indirizzate ad un target profilato e farsi conoscere dai potenziali clienti nei paesi esteri: Linkedin è il canale B2B per eccellenza, ideale per intercettare aziende e professionisti, mentre Meta (con Facebook, Instagram e WhatsApp) rappresenta la vetrina più adatta per raggiungere direttamente i consumatori target, anche per campagne ed operazioni commerciali che mirino ad aumentare la riconoscibilità del brand in quel mercato.
Creare campagne sui social può essere inoltre un aiuto concreto per costruire un database di contatti di clienti esteri con cui avviare una strategia di marketing: una corretta pianificazione di newsletter e DEM (Direct Email Marketing) ad esempio è fondamentale per raggiungere il proprio target in modo diretto e rendere più produttivo il business online.
Dropshipping. Per gestire al meglio la parte legata alla logistica, sempre più aziende si affidano al dropshipping, uno strumento digitale per vendere all’estero senza ricorrere alle scorte di magazzino.
Il mercato mondiale del dropshipping ha raggiunto i 128,6 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che supererà i 476 miliardi entro il 2026: affidarsi a fornitori consolidati che si occupino in outsourcing delle spedizioni internazionali e della logistica consente di vendere i propri prodotti all’estero senza dover acquistare merce in anticipo né gestire la parte burocratica delle spedizioni, indipendentemente dalle dimensioni del proprio business.
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